I Cavalli nel Cinema

Poter conoscere a fondo il mondo dei cavalli è un privilegio. In molti, infatti, non sono mai riusciti davvero ad addentrarsi in quello che è un ambito a sé stante e poter competere con un cavallo di razza o vederlo esibirsi nei movimenti veloci e leggiadri di cui è padrone in maniera innata non è per tutti. Il cavallo, insomma, è da tanti secoli l’amico dell’uomo più affidabile in molti contesti, viste le sue prestazioni atletiche superiori alla norma.
Compagno di viaggio o di manifestazioni sportive, il cavallo è anche stato spesso un attore in alcuni film che hanno fatto la storia del cinema italiano e internazionale. Andiamo dunque a vedere quali dove il cavallo, pur non sempre abbia un ruolo primario, risulta importante.

Oceano di fuoco - Hidalgo

La trilogia del dollaro

Sergio Leone

Quando Sergio Leone (nella foto a lato) diede vita al fenomeno degli spaghetti western negli anni ’60 in pochi avrebbero immaginato che questi film avrebbero fatto la storia.
Le riprese in primissimo piano e le scene dei duelli a colpi di pistola, per non parlare delle trame intriganti disposte dal copione, fecero la fortuna di questi tipi di pellicole.

Tuttavia, oltre le grandi performance di Clint Eastwood e Lee Van Cleef, tra i principali protagonisti dei film in questione, va rimarcato l’importante ruolo dei cavalli come comprimari importanti.

Principalmente modelli di scuderia ben addestrati, i vari esemplari utilizzati nella trilogia del dollaro erano il vero vettore per le fughe dopo una rapina o dopo un colpo di qualsiasi tipo. Il tutto in uno scenario naturale spettacolare come quello del deserto di Tabernas in Andalusia, la stessa regione nella quale le moto come la Honda Repsol di Marc Marquez effettuano le prove invernali.

Partendo da “Per un pugno di dollari” fino a “Il buono, il brutto e il cattivo”, Sergio Leone dà al cavallo un ruolo secondario solo a quello dei pistoleri e del sigaro di Clint Eastwood. Senza il cavallo che trova alla fine del “Il buono, il brutto e il cattivo”, infatti, il protagonista della storia non potrebbe creare la suspense desiderata per un finale indimenticabile.

Febbre da cavallo

Febbre da cavallo

I purosangue che sfrecciavano nei western avevano però poco da vedere con i cavalli da corsa che si vedono in un classico del cinema italiano, come quel “Febbre da Cavallo” che negli anni ’70 fece storia.

Uno degli ippodromi principali ad apparire in quella pellicola è senza dubbio quello di Sesana, a Montecatini. Questo ippodromo è tutt’ora in funzione: la prossima corsa è prevista ad aprile e il favorito alla vittoria secondo le scommesse online di Betway, sembra essere Blu Kraken con una quota di 3,60 il 20-02- 2020 (data palindroma).

Sia nel primo film, che nel remake di inizio anni 2000, il protagonista impersonificato da un grande Gigi Proietti dimostra di avere una grande passione per le corse dei cavalli, ma anche per i cavalli in generale, arrivando addirittura a formare una scuderia.

Le scene di questi due film si svolgono prevalentemente a Roma o in alcuni ippodromi, tra i quali spicca anche quello di Capannelle, uno dei più importanti d’Italia oggi sponsorizzato addirittura dalla compagnia aerea del Golfo Persico Emirates. In questi film, l’adrenalina è sicuramente minore rispetto a quelli della trilogia del dollaro, anche perché si tratta principalmente di commedie. Eppure, in entrambi i film, il cavallo assume un ruolo centrale ed è il protagonista durante tutto la trama, dato che dalle sue performance dipende la fortuna di chi ama scommettere sulle corse di questi splendidi cavalli di razza che ancora oggi spopolano negli ippodromi di tutto il mondo.

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